Come creare una divinità
Sugawara no Michizane (845-903) è una delle figure storiche più famose del Giappone. Visse durante il periodo Heian (794-1185), durante questo periodo la nobiltà e la corte imperiale controllavano il Paese da Kyoto.
Sugawara no Michizane (845-903) è una delle figure storiche più famose del Giappone. Visse durante il periodo Heian (794-1185), durante questo periodo la nobiltà e la corte imperiale controllavano il Paese da Kyoto.
Lasciare la capitale per andare, per esempio, ad amministrare una provincia era considerata la morte sociale. Fuori dalla capitale c'era solo barbarie, gente rozza, pericolo e miseria. I nobili del periodo Heian erano probabilmente le persone più snob che siano mai esistite nell'intera storia dell'umanità, dalle sue origini ai giorni nostri. Michizane proveniva da una famiglia molto nobile ed era un uomo di grandissima cultura e un famoso poeta; era famoso soprattutto per le sue poesie in cinese, come si confaceva per un nobile del primo periodo Heian, ma amava anche scrivere poesie in giapponese.
Tuttavia Michizane, pur essendo nobile e studioso, non fa parte della cerchia giusta nei giochi di potere a corte e così nell'886 viene mandato a fare il governatore della provincia di Sanuki, la morte sociale quindi. Mentre governa con svogliatezza la provincia, a Kyoto scoppia una guerra di potere tra il capo della potentissima famiglia Fujiwara (la famiglia nobile più potente di questo periodo) e l'imperatore, che è stanco del potere di questa famiglia; Michizane si schiera con l'imperatore. Ha fatto la mossa giusta perché è dalla parte del vincitore e quando torna a Kyoto nell'890 fa una carriera molto rapida, salendo ai più alti livelli della corte.
Tutto va bene fino a quando l'imperatore si ritira e Michizane perde così il suo patrocinio. La famiglia Fujiwara, controllando il nuovo imperatore, riprende il comando della corte imperiale e la conseguenza per Michizane è che viene degradato e inviato con un ruolo secondario (nemmeno più governatore) nella provincia di Chikuzen (ancora più lontana di quella della sua prima esperienza). Laggiù nel 903 muore sconsolato e triste in esilio.
Si direbbe la fine della storia.
Beh... Non proprio.
I giapponesi tengono molto all'armonia. Possono pugnalarvi alle spalle, metaforicamente o letteralmente, ma se vi risentite non è bello; turbate l'armonia e bisogna assolutamente fare qualcosa per ripristinarla. L'armonia, oggi come ieri, è una questione molto importante in Giappone. Subito dopo la morte di Michizane, a Kyoto accadono cose molto spiacevoli, come pestilenze, inondazioni, fulmini che colpiscono ripetutamente il palazzo imperiale e morte di molti membri della famiglia Fujiwara. Il verdetto è chiaro: l'onryō, cioè lo spirito vendicativo, di Michizane si sta, appunto, vendicando. Cosa possiamo fare? Semplice: trasformarlo in un goryō, cioè uno spirito benevolo. L'esilio di Michizane viene revocato post-mortem, i suoi titoli ripristinati, gli viene dato il nome di Tenjin (letteralmente divinità del cielo) e gli viene eretto un tempio. L'armonia viene ristabilita.
Inizialmente Tenjin era una divinità delle calamità naturali: veniva pregato per prevenirle o placarle. Con il passare del tempo, però, assistiamo a un fenomeno molto interessante, che ci dimostra che anche le divinità possono reinventarsi: così come Michizane era uno studioso, un poeta e un letterato, con il tempo Tenjin ha cambiato culto ed è diventato il patrono degli studenti e della conoscenza, Oggi è pratica comune per gli studenti recarsi in uno dei templi a lui dedicati e pregarlo per superare un esame. Non è quindi più conosciuto come una divinità delle catastrofi naturali, ma come una divinità molto più in linea con il suo personaggio storico.