Il primo romanzo
Il Genji Monogatari, la storia di Genji il principe splendente. Un capolavoro della letteratura mondiale.
Prima di tutto, una buona notizia per gli italofoni: da qualche anno c'è una superba traduzione dal giapponese all'italiano della prof Maria Teresa Orsi. Io a suo tempo l'ho studiato nella classica traduzione dall'inglese all'italiano; ah i giovani d'oggi, tutte le fortune. Se poi volete proprio fare le cose per bene, prima di leggerlo potete leggervi questa fantastica introduzione all'epoca nella quale è stato scritto; per calarvi bene nel contesto. È una lettura facile e interessantissima. Quindi, di cosa stiamo parlando? Presto detto: di quello che è considerato il primo romanzo della storia, ossia il Genji Monogatari, ossia la storia di Genji detto il principe splendente.
Le coordinate: siamo attorno all'anno 1000 in Giappone, nella città che oggi si chiama Kyōto ma che all'epoca era Heiankyō, ossia "la capitale pacifica" (infatti all'epoca Kyōto era la capitale del Giappone, e lo sarà fino al 1868). Lo stesso periodo storico si chiama Heian ed è caratterizzato da una raffinatissima cultura di corte, niente a che fare con l'epoca successiva dei guerrieri, dei samurai. Siamo proprio nel palazzo imperiale, dove la cultura Heian aveva il suo centro, tra nobili e dame di corte. Una di queste dame di corte dell'imperatrice era Murasaki Shikibu (non il suo vero nome), che nel tempo libero scriveva in giapponese (la regola era che gli uomini scrivevano in cinese, le donne in giapponese) racconti collegati tra loro, che erano letti dal circolo della corte e che alla fine diventarono La storia di Genji.
Dato che il cinese era la lingua dei nobili maschi della corte, le opere scritte in giapponese (la lingua letteraria usata dalle donne, spesso nei resoconti personali della vita di corte) non erano prese molto sul serio. La storia di Genji tuttavia si differenzia per essere impregnato di una grande conoscenza della poesia cinese e giapponese e per essere una meravigliosa opera di narrativa. Il romanzo contiene circa 800 waka, poesie di corte, e la sua narrazione fluida racconta la storia del personaggio principale, cioè Genji, delle persone a lui vicine e della sua eredità attraverso 54 capitoli. La storia di Genji è una coinvolgente introduzione alla cultura dell'aristocrazia del primo Giappone Heian: le sue forme di intrattenimento, il suo modo di vestire, la sua vita quotidiana e il suo codice morale. L'epoca è squisitamente ricreata attraverso la storia di Genji, un nobile bello, sensibile, intelligente e un eccellente amante. La maggior parte della storia riguarda infatti gli amori di Genji, e ciascuna delle donne della sua vita è magnificamente delineata. L'opera mostra una grande sensibilità per le emozioni umane e le bellezze della natura e, man mano che procede, il suo tono si incupisce riflettendo la convinzione buddhista della caducità di questo mondo.
Murasaki visse all'apice del potere del clan Fujiwara. Fujiwara no Michinaga all'epoca era il reggente e la figura politica in assoluto più importante del suo tempo. Di conseguenza, si ritiene che Murasaki abbia formato il personaggio di Genji in parte grazie alla sua esperienza con Michinaga. Il romanzo è tradizionalmente diviso in tre parti: le prime due riguardano la vita di Genji e l'ultima i due discendenti di Genji, ossia Niou e Kaoru. Come la maggior parte della letteratura del periodo Heian, il Genji monogatari è stato scritto per lo più in kana (ossia la scrittura fonetica giapponese) e non in kanji (caratteri cinesi), che erano all'epoca appannaggio degli uomini. L'opera contiene pochissime parole cinesi in prestito (kango). Questo ha il pregio di dare alla storia un flusso molto regolare ma genera anche confusione: ci sono molti omofoni e per i lettori moderni che leggono le versioni antiche il contesto non è sempre sufficiente per determinare quale significato volesse attribuire l'autrice. Noi italofoni comunque non abbiamo questi problemi dato che, come scritto all'inizio, abbiamo a disposizione una bellissima traduzione.