La Svizzera non è un'isola
L’elefante nella stanza della politica svizzera è la UE
Purtroppo a causa di regimi illiberali e autoritari con la voglia di espandere la loro influenza e il loro potere, viviamo in un'epoca di crisi, guerre e insicurezza. Aggiungiamo anche i grandi anni di turbolenza dell’imminente nuova presidenza Trump, le cui ripercussioni dureranno molto più a lungo della presidenza stessa. In questo mondo, il progetto europeo di pace e libertà è più importante che mai.
L’elefante nella stanza della politica svizzera è la UE. L’iniziativa Europa vuole far scrivere chiaramente nella costituzione che la Svizzera lavora insieme alla UE, dato che, contrariamente a quello che pensa la destra, la Svizzera non è un’isola. Pensare di essere isolati dalle dinamiche del resto del continente e del resto del mondo in generale è puro pensiero magico e pensare che l'idealizzata neutralità sia uno scudo che proteggerà la nostra pace e il nostro benessere nei secoli dei secoli è puro wishful thinking. La politica e la popolazione svizzera devono affrontare seriamente la questione: la situazione mondiale è già cambiata e cambierà molto nel prossimo futuro.
Ecco quello che si vorrebbe aggiungere nella Costituzione:
Art. 54a
1. La Confederazione partecipa attivamente all'integrazione europea.
2. A tal fine conclude con l'Unione Europea trattati internazionali che consentono una partecipazione sicura e duratura alle libertà del mercato interno europeo e ad altri settori della cooperazione europea, in particolare la cultura, l'istruzione, la ricerca e la protezione del clima.
3. Nell'ambito dei trattati applicabili, la Confederazione e i Cantoni garantiscono la tutela dei valori democratici e federali fondamentali, delle risorse naturali e dell'equilibrio sociale nella comunità e sul mercato del lavoro.
Contributo pubblicato nell'edizione del 16.01.25 de La Regione.
Mi piace vivere pericolosamente, per esempio vivere in Svizzera e scrivere favorevolmente della UE. Il mio giudizio sulla UE è cambiato negli anni, rimane sempre un realistico pessimismo sulla sua capacità di diventare un attore pienamente funzionante e con una sua statura autonoma (ossia non dipendente dai singoli stati membri), ma ora come ora prevale comunque il meglio che ci sia, piuttosto di niente è meglio piuttosto. Anni fa pensavo fosse un disastro, oggi penso sia un'istituzione disfunzionale ma necessaria.
La relazione della maggior parte degli svizzeri con la UE è generalmente di distacco se va bene, repulsione se va male. Gli svizzeri sopportano a malapena che oltre tutti i loro confini ci sia questa cosa. Abituati ai tre livelli di federalismo (comune, cantone, confederazione), non riescono a prendere in considerazione un quarto livello, cioè l'unione di stati. La maggior parte degli svizzeri pensa che la Svizzera sia un'isola, imperturbabile da quello che succede al di là del confine; ecco perché questa iniziativa è importante. Anche se la sua riuscita è molto improbabile, si può provare a fare un discorso serio, una conversazione nazionale sul ruolo della Svizzera nel continente. Si può cercare di far capire a più persone possibile che, bisogna ripeterlo fino allo sfinimento, la Svizzera non è un'isola.